giovedì 27 maggio 2010

Confessioni al telefono

- Sa, è che noi siamo onesti con i clienti e quando ci sono dei problemi avvertiamo subito.
- Oh, mio Dio. Onesti? Noi?
- Ho dovuto dirglielo. Era un cliente...
- Lascia stare. Mi giro. Anzi, vado in magazzino. Non voglio vedere quando sarai fulminata.

Dopo questa ricovereranno la psicologa

- Oggi ho fatto il test di Rorschach.
- Davvero? E cosa ti sembravano le macchie?
- Mah. Una la testa di un drago. Un'altra le mestruazioni.

domenica 23 maggio 2010

Capita

Capita a volte di tornare da uno spettacolo che è costato crisi di nervi e morte di progetti a cui tenevi, in piena notte, ricambiando le clacsonate di tifosi euforici, in un rigurgito di fede nerazzurra. Capita di fermarsi in un locale, nel locale dove tutto è nato e tutto è morto, e bere una birra con i pochi che ti sono ancora rimasti amici, che ti mancheranno molto, ma questo non cambia le cose, non puoi restare. Capita di osservare la persona che ami e trovarla splendida mentre si diverte, mentre scherza insieme con i tuoi amici, e trovare splendido il fatto di averla al tuo fianco in questo momento. Capita che ti senti addosso la stanchezza del mondo, anche se le gambe non tremano più e il cuore è più leggero ora che tutto è finito. Capita di riportare a casa le persone che avevi in auto e poi di guidare nella notte verso l'albergo che hai prenotato il giorno prima, dove sono tutti molto gentili e sorridono anche all'una di notte. Capita di trovarsi in una camera oscenamente calda ma confortevole e pulita, di litigare con gli asciugamani del bagno che ti travolgono come se avessero vita propria, di abbandonare il proposito di ubriacarsi con lo spumante del minibar visto il minaccioso listino prezzi che troneggia sulla scrivania. Capita di non riuscire a dormire e di stupirsi che sia così bello rimanere svegli ad ascoltare il canto degli uccelli molto prima del sorgere del sole, anche se le coperte improvvisamente scompaiono e accanto a te non c'è più una persona ma un bozzolo che risucchia anche l'ultimo angolo di lenzuolo che cerchi di recuperare. Capita di aver puntato la sveglia del cellulare alle sette, visto che il treno è alle 9.42 è immagini che la preparazione sia lunga e laboriosa. Capita che la sveglia suoni e che un braccio emerga dal bozzolo e afferri con decisione la cornetta del telefono fisso, mentre tu, perplesso, cerchi di spiegare che non è il telefono ma la sveglia del cellulare, specificando giallo che non si sa mai. Capita che tre secondi dopo detto cellulare giallo ti arrivi il mezzo agli occhi. Capita di passare un'ora e un quarto a cercare di svolgere il bozzolo e rianimare la persona all'interno, che comincia a riprendere conoscenza verso le 8.20, quando si volta infastidita dalla parte opposta. Capita di fare la doccia insieme e di essere pronti circa mezz'ora prima dell'altra persona, che quasi fonde l'asciugacapelli e di chiedersi come mai le donne quando entrano in un bagno sembrano risucchiate in una dimensione parallela dove il tempo si ferma e tutto il resto perde improvvisamente senso. Capita di rinunciare alla colazione in albergo e di optare per un bar nel centro di una cittadina con le vie strette che sanno un po' di storia e un po' di Promessi Sposi, i capitoli sulla peste, a giudicare da quello che si vede in giro. Capita di gironzolare in auto a vuoto, visto che il treno delle 9.42 è un lontano ricordo e quello delle 10.42 è stato soppresso, e di raccontare stronzate e di guidare male come mai prima d'ora a causa del sonno e dell'improvvisa assenza di tutto il nervosismo che ti ha torturato nell'ultima settimana. Capita che alle 11.42, mentre il treno si allontana e ti trovi improvvisamente solo ti venga il magone, e che ti passi solo quando la persona fuoriuscita dal bozzolo e arrivata puntualmente a Torino ti racconta che è andato tutto bene, a parte quella mezz'ora impiegata a vagare per la stazione di Porta Susa insieme a mandrie di interisti stanchi e felici, tutti alla ricerca di un'uscita apparentemente scomparsa.
Capita di essere felici e di pensare che il resto, in fondo, non conta poi molto.

giovedì 20 maggio 2010

Guarda che figata

C'ho il blog nuovo.
E anche un notevole giramento di palle.
Come inizio non c'è male.