martedì 24 agosto 2010

Trasferito

Abbiate pazienza, mi sono trasferito su wordpress, che trovo sia la piattaforma migliore per i blog semplicisenzapretese come il mio.
Mi trovate qui, stesso indirizzo, in pratica, con tutti i commenti e tutti i post pubblicati qui su blogger.

La famiglia omicidi - Torino 2010 #1

Uscendo dall'ospedale (la madre della DeWi è stata operata ieri causa naso rotto, ma si sta riprendendo alla grande), lo Sciacallo e Milady De Winter hanno incontrato la sorella e la nonna di quest'ultima. La sorella aveva lo sguardo assassino e gli occhi stretti e lo sguardo di chi avrebbe volentieri incenerito sul posto DeWi, Sciaca, la nonna e anche l'omino del parcheggio che in quel momento si faceva i cazzi suoi e sarebbe morto ignaro e felice. La nonna della De Winter, ha chiesto brevemente informazioni sull'infortunata, poi ha consigliato alla nipote e al di lei compagno di trattarsi bene e di uccidere qualcuno.
In quest'ordine.
La De Winter e il di lei compagno sono fuggiti, correndo per tutta Ciriè e urlando "fermate quel treno", che li avrebbe condotti alla salvezza, e sono saltati sul vagone come due banditi o due eroi di un film western, lamentando vari dolori di milza ma fortunatamente ancora vivi.

domenica 22 agosto 2010

Idiota

Occhi spalancati.
Ansia.
- Io vado.

Occhi spalancati.
Incredulità.
- Amore, ho perso il treno.

Per fortuna è stata comprensiva.

Il parassita

Lo Sciacallo domani abbandonerà per un pacchetto all-inclusive 2 giorni 1 notte casereccio la Città del Panettone per la Città dei Misteri.
Lo Sciacallo l'ha saputo solo oggi e si è drogato d'ansia:
- ha dimenticato di passare in farmacia a ritirare chissà cosa, scatenando l'ira paterna
- ha dimenticato il codice della postepay, scatenando l'ira dell'omino delle poste
- ha trasmesso ansia e apprensione a tutti i cani, scatenando l'ira degli altri volontari
- ha portato immensamente sfiga, scatenando crisi epilettiche in un cane
Lo Sciacallo in queste situazioni si divide in due entità distinte, l'entità che chiameremo sinistra, che sprizza gioia e urla "evviva, sesso e libertà!" e l'entità destra, che severa come Mussolini snocciola il suo discorso "guarda cosa ti lasci indietro da fare, guarda, sei un ingrato, vivi sulle spalle degli altri, non fai niente dalla mattina alla sera, fuggi dalle tue responsabilità".
Lo Sciacallo vive affogando in deliranti sensi di colpa, ma non si lascia frenare/fregare da questi.
Lo Sciacallo entra in modalità casalinga-disperata, Bree per la precisione, e a mezzanotte prepara il pranzo per il giorno successivo, per non lasciare a bocca asciutta i due sfigati che restano a casa, senza sesso né libertà.
Lo Sciacallo e il suo immane e delirante senso di colpa prenderanno il treno insieme domani mattina. Lo Sciacallo spera di abbandonare lo scomodo parassita alla prima stazione.

venerdì 20 agosto 2010

Scusa?! - Tentativi falliti n. 1 (Vacanze in Calabria 2010)

- Oh. Aiutami a montare 'sta tenda. Che mi gira già la testa e anche le palle.
- Sei tu che non sei capace di rilassarti nemmeno in vacanza.
- Va' come viene su bene senza vento!
- Bene. Adesso mettiamoci in costume che fa caldo.
- ...
- Oh?
- Ci sono due bradipi davanti che guardano.
- Siamo in spiaggia. Con una tenda blu elettrico.
- Mi fa senso spogliarmi davanti a quelli lì. Lo sai che c'ho le paranoie. Vado dietro la tenda.
- Fa' come ti pare, ma non sei normale.
- Eccomi. Mi passi il mio quaderno?
- Toh.
- Oh. Guardano ancora. Oh, ma hai visto che due sfigati? Cioè, non entrano nemmeno con i piedi in mare. Stanno lì e si bagnano con le mani. Mamma mia.
- Oh, ma smettila. Lasciami dormire. Guarda se mi abbronzo. Mi sto abbronzando? Eh?
- Lasciami in pace. Vado in riva al mare a scrivere che c'ho l'ispirazione.
- ...
- Senti a me quei due lì mi hanno un po' rotto i maroni. Specialmente quello lì con la doppia fila di denti, che continua a guardare.
- Diglielo.
- Cosa gli dico? "Mi hai rotto i maroni?" Secondo me manco sa cosa sono i maroni, mi sa che maroni è milanese.
- Secondo te mi sto abbronzando? Quest'olio costa 15 euro, ma funziona o è una fregatura?
- Perché non vai a comprare da mangiare, che ho fame?
- Ogni tanto ho l'impressione che non ascolti.
- I due sfigati hanno fatto un sacchettino con i rifiuti e ora lo portano via e non lo lasciano sulla spiaggia. Un punto a loro favore. Meno male che se ne vanno, però.
- Io non riesco a capire come mai non mi abbronzo.
- Esci dalla tenda e magari qualcosa succede. Oddio. Oh, no. Torna lo sfigato. Avrà dimenticato qualcosa?
- Ma che te ne frega...
- Ehm... scusa...
- Eh? Uh? Ce l'hai con me? Cosa c'è?
- Il mio amico chiede se sei fidanzata. Se no ti lascia il suo numero.
- SCUSA?!
- Eh... il mio amico chiede...
- Sono già a posto. Grazie.
- Quindi non vuoi il numero?
- No.
- Ok. Ciao.
- Ciao...
- Bwahahaha!
- Cosa ridi tu? Pensa ad abbronzarti, va'... Sicuramente è rimasto affascinato dal modo sexy con cui ingurgitavo il panino al pecorino e peperoncino di Soverato.
CRACK!
- Ussignur, s'è spaccata anche la tenda...

giovedì 19 agosto 2010

Tornato.

Molte cose da fare.
Nessuna voglia.
Vorrei raccontare tante cose, se avrò tempo (ma soprattutto voglia, vedi sopra) lo farò più tardi.

Devo capire se su blogger sia possibile mettere alcuni post privati. Privatizzare tutto mi angoscia, comunque vedremo.
Non ci crederete, non ci potevo credere nemmeno io, ma il branco è ancora sulle mie tracce.
Smettere di frequentarli non è servito, devo proprio tagliare ogni rapporto. Ho già detto alla donnaalfa che non andrò più nemmeno alle cene letterarie, visto che sto solo male. Frequenterò le persone a cui sono legato al di fuori di quell'ambiente.
E' estenuante.

Prometto che i prossimi post saranno più allegri, come al solito mi sono annoiato da solo.

(Ah, e ho anche castrato il mouse. Con i miei movimenti da elefante mi è caduto e si è sfracellato. La pallina è schizzata via. E' una pallina enorme, rosso fuoco, eppure non c'è verso che riesca a trovarla. Visto che uso la trackball e non il mouse tradizionale e visto quello che costa, per un attimo ho anche avuto la tentazione di lanciare il computer dalla finestra.)
Edit: Palla ritrovata. Computer salvo. Mouse (forse) anche.

lunedì 16 agosto 2010

Bagagli

Oggi ci spostiamo a Catanzaro Lido per gli ultimi due giorni di mare, e domani sera si riparte verso Milano.
Catanzaro Lido è un posto che amo, sono felice di tornare lì.
Anche perché ci sono meno provoloni arrapati, che sinceramente non sopporto più.

sabato 14 agosto 2010

Brevi appunti

I nostri vicini di stanza sono partiti da poche ore e già ne sento la mancanza.
Una coppia silenziosa, li avrò visti tre volte in tutto, quando tornavano per prepararsi la cena.
Hanno lasciato il posto a una coppia con bambino piccolo.
In questo momento è dall'altra parte della parete che salta sul letto.
Mi ci vuole una motosega.

Con i capelli lunghi rimorchio parecchio.

mercoledì 11 agosto 2010

Credo di essermi ustionato.

Malgrado l'umore, oggi è stata una bella giornata. Rilassante.
Ho scritto seduto in riva al mare, con le onde che mi schizzavano il quaderno.
Rilassante, e non è ironico.

martedì 10 agosto 2010

Dal mare

Arrivato in Calabria da due giorni.
Sono inverso e di pessimo umore.
Anche da qui spedisco qualche cartolina dall'Inferno.

Padre/zio sulla spiaggia che gioca a bocce con tutta la famiglia. Si volta verso il figlio/nipote down e gli dice: "Spostati, deficiente." Nessuno degli altri familiari dice niente, continuano a giocare e a commentare i lanci.
Un cane randagio corre lungo il marciapiede, con una zampa sollevata. La zampa rotta si muove al vento, su e giù, destra e sinistra, come se non ci fosse mai stato un osso. Nonostante questo corre come se avesse dietro un assassino e sparisce in pochi secondi.

Ho paura di perdere quello che ho appena trovato.
Magari l'umore migliorerà. Si spera.

sabato 7 agosto 2010

In bocca al lupo

Alla mia DeWi per l'inaugurazione del negozio nuovo.
Non stancarti troppo.
E non tradirmi con l'Omino Focaccina, quello che vive nella farina.

venerdì 6 agosto 2010

P.S. (Persone Sgradite)

Devo stare attento:

- a non parlare mai di questo blog, io non ho più un blog da quando ho chiuso AA, vi sembra che stia scrivendo su un blog?
- a non far trovare questo blog (che comunque non esiste e se esistesse non sarebbe mio) alle Persone Sgradite
- a non raccontare MAI i miei cazzi personali alle Persone Sgradite, e con cazzi personali intendo la mia vita sentimentale, perché poi viene fuori uno sputtanamento pubblico quando meno te lo aspetti.

Che rabbia, che rabbia.
E stasera le P.S. si incontreranno senza di me e sono sicuro che verrà fuori un bel discorsetto su uomini mancati e relazioni omosessuali. Lo so perché conosco troppo bene le P.S.

Va beh.

F.M.N.I. (Francamente Me Ne Infischio).
Come disse quel figo di Rhett.

Record

Sono a casa da mezza giornata e ho già litigato con mio padre.

martedì 3 agosto 2010

Sono sopravvissuto

A questi ultimi giorni lavorativi massacranti.
Sono ufficialmente in ferie.
Domani la De Winter verrà a Milano per un giorno e mezzo di assoluta nullafacenza.
Quindi ci si rilegge giovedì.
Au revoir.

lunedì 2 agosto 2010

Essere intercambiabili in ufficio

Vuol dire poter fare tutto mentre alcuni sono troppo impegnati a fare niente.

domenica 1 agosto 2010

sabato 31 luglio 2010

Cartoline dall'Inferno

Arriva in canile con un vestito a fiori, il rossetto sbavato ed enormi occhiali da sole.
Usa uno di quegli odiosi guinzagli allungabili, minuscolo, al quale è agganciata una cagnolina altrettanto minuscola, incrocio pinscher beige.
- Toglietemela di torno o vado in autostrada e la lascio là.
Lei, la cagnolina, si guarda intorno smarrita, con gli occhi spalancati, il mozzicone di coda tra le zampe, non capisce cosa vogliano da lei tutte quelle persone, chi le fa una carezza, chi le offre un bocconcino, non capisce cosa vogliano da lei tutti quei cani, dietro le reti dei recinti, che abbaiano e ringhiano e corrono come se potessero raggiungerla.
Lei, la padrona, viene mandata subito dal presidente dell'associazione, e se ne va borbottando, trascinandosi dietro, al guinzaglio, quei due occhi terrorizzati.
Non ho sentito il nome della cagnolina, se mai l'ha chiamata per nome durante il breve e raccapricciante colloquio con la veterinaria.
Ma ho idea che la rivedremo presto, dietro le sbarre dei recinti, ad abbaiare e ringhiare e correre come se fosse ancora libera, e non lo sarà più.

venerdì 30 luglio 2010

Drammi

Milady De Winter: - Sto imparando a cucinare per te. Ecco cosa ti preparerò, guarda il video su youtube.
Sciacallo: - ...
DeWi: - Sei rimasto scioccato?
Sciaca: - C'è una cosa che non ti ho mai detto. Ma non vorrei che rovinasse il nostro rapporto.
DeWi: - Cioè?
Sciaca: - Ecco... io odio il sugo di pomodoro.
DeWi: - OMMIODDIO!
Sciaca: - E' per questo che sulle patatine faccio mettere la maionese e non il ketchup...
DeWi: - Io pensavo che lo facessi per distinguerti dalla massa! OMMIODDIO!

giovedì 29 luglio 2010

Cazzate della DeWi n. 7

Sciaca: - Ciao, che fai di bello?
DeWi: - Sto scaldando un uovo tra le tette.

mercoledì 28 luglio 2010

Dove sono finito?

Faccio outing.
Non ho resistito al richiamo di Shockdom.

La tana dello Sciacallo

Per ora è roba già letta. Pubblico un po' di tutto, a pezzi.
Mi diverto.

Il resto non mi diverte affatto.
Devo togliere i denti del giudizio, e per quelli inferiori devo prima fare una tac perché, ovviamente, sono proprio sul nervo.
La De Winter è triste e io mi sento inutile.

domenica 25 luglio 2010

Finalista!

Quando ho visto il mio nome, ci manca poco muoio.
Mi tocca aspettare settembre per sapere se il mio racconto ha vinto.
Sarebbe un bel regalo di compleanno.

Top secret

Ho in ballo una nuova follia.
Siccome non so come andrà e soprattutto non so quanto la porterò avanti prima di seppellire ogni traccia e fare finta che non sia accaduto niente, per ora non dico niente.

sabato 24 luglio 2010

Poi

Ti fermi e pensi che niente sta andando come avevi pianificato, sperato, voluto.
Piangi tutte le tue lacrime.
Poi dormi e il giorno dopo si ricomincia con rinnovata energia.
E si va avanti così, fino al prossimo nero.
Come una fenice, positiva o negativa che sia.

venerdì 23 luglio 2010

In tre righe

CollegaS, dopo dodici anni, ha ottenuto il permesso di soggiorno illimitato.
Oggi è arrivato in ufficio con il sorrisone, la torta e la maglietta dell'Italia.
Mi ha fatto una tenerezza infinita.

giovedì 22 luglio 2010

Daini

Ieri mentre correvo al parco, vicino alla recinto degli animali, un daino si è avvicinato alla recinzione e mi ha guardato con i suoi enormi occhi buoni e un po' folli.
Mi sono avvicinato e gli ho fatto una carezza sul muso. Lui ha sollevato la testa e mi ha premuto il nasone contro la mano.
Probabilmente pensava gli stessi dando del cibo e, rimasto a bocca asciutta, si è allontanato subito.
Ma il breve contatto con il suo muso morbido e tiepido mi ha regalato qualcosa che qui non sono in grado di descrivere.

martedì 20 luglio 2010

Le cazzate della Dewi n. 3, 4, 5 e 6

[Tutti devono capire il senso di quel "mio Dio".]

Sciaca: - Indovina chi ha preso l'aumento?
DeWi: - Uno scemo?
S: - Sììì!
D: - Ho giusto visto un anello che mi piace.

---

DeWi: - Ma quindi adesso non sei più una piattola, sei una piattola aumentata.

---

DeWi: - Non regalarmi gioielli o vestiti preziosi quando vivremo insieme... regalami UN DIVANO*!

---

DeWi: - Senti, ma "dalla gualdrappa" cos'è che vuol dire? Perché a me ricorda... boh, tipo "baldracca".
Sciaca: - Oh, certo che sei scema forte, eh.

* I divani che piacciono a lei normalmente costano sui 5.000 euro.

lunedì 19 luglio 2010

Vuoi sapere a cosa penso?

Penso a quando nevicherà e faremo i deficienti tutti e tre insieme, io, te e il cane, che chissà quale sarà, ma sicuramente sarà un bastardo nell'anima, preso al canile e perennemente in cerca di bocconcini/grattini/cani-da-sbranare.
Penso che berrò tè al limone e tu mi dirai "al limone? Sei la solita checca", come dici sempre anche se non ho ancora capito il nesso tra le due cose.
Penso che cercherò di convincerti a fare un safari in Tanzania e tu storcerai la bocca e mi dirai "ma io volevo andare a Firenze".
Penso che comprerò una macchinetta del caffè, perché tu dici che lo sai fare ma io non ci credo minimamente.
Penso che andremo al canile insieme e finiremo per avere due o tre cani perennemente in cerca di bocconcini/grattini/cani-da-sbranare.
Penso che tu vorrai a tutti costi una colonia di gatti in casa e io sarò perennemente drogato di antistaminici perché "no, la polverina nel pelo dei gatti no, al massimo ti impasticchi tu".
Penso che tornerò stanco dal lavoro e tu avrai bruciato la cena perché ti sei messa a leggere un fumetto.
Penso che scriveremo il nostro infinito racconto mangiando i biscotti che cucinerai tu e il tè che preparerò io perché tu non sei capace.
Penso che sto lavorando per questo.
Penso che se mai passerà la legge sui matrimoni omosessuali, sarò costretto a sposarti, mio Dio.
Perché ti amo dannatamente, stronza.

sabato 17 luglio 2010

Ogni volta che mi parlano del Branco resto sotto shock per una settimana

Ma s' io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, le attuali conclusioni
credete che per questi quattro soldi, questa gloria da stronzi, avrei scritto canzoni;
va beh, lo ammetto che mi son sbagliato e accetto il "crucifige" e così sia,
chiedo tempo, son della razza mia, per quanto grande sia, il primo che ha studiato...

Mio padre in fondo aveva anche ragione a dir che la pensione è davvero importante,
mia madre non aveva poi sbagliato a dir che un laureato conta più d' un cantante:
giovane e ingenuo io ho perso la testa, sian stati i libri o il mio provincialismo,
e un cazzo in culo e accuse d' arrivismo, dubbi di qualunquismo, son quello che mi resta...

Voi critici, voi personaggi austeri, militanti severi, chiedo scusa a vossìa,
però non ho mai detto che a canzoni si fan rivoluzioni, si possa far poesia;
io canto quando posso, come posso, quando ne ho voglia senza applausi o fischi:
vendere o no non passa fra i miei rischi, non comprate i miei dischi e sputatemi addosso...

Secondo voi ma a me cosa mi frega di assumermi la bega di star quassù a cantare,
godo molto di più nell' ubriacarmi oppure a masturbarmi o, al limite, a scopare...
se son d' umore nero allora scrivo frugando dentro alle nostre miserie:
di solito ho da far cose più serie, costruire su macerie o mantenermi vivo...


Io tutto, io niente, io stronzo, io ubriacone, io poeta, io buffone, io anarchico, io fascista,
io ricco, io senza soldi, io radicale, io diverso ed io uguale, negro, ebreo, comunista!
Io frocio, io perchè canto so imbarcare, io falso, io vero, io genio, io cretino,
io solo qui alle quattro del mattino, l'angoscia e un po' di vino, voglia di bestemmiare!

Secondo voi ma chi me lo fa fare di stare ad ascoltare chiunque ha un tiramento?
Ovvio, il medico dice "sei depresso", nemmeno dentro al cesso possiedo un mio momento.
Ed io che ho sempre detto che era un gioco sapere usare o no ad un certo metro:
compagni il gioco si fa peso e tetro, comprate il mio didietro, io lo vendo per poco!


Colleghi cantautori, eletta schiera, che si vende alla sera per un po' di milioni,
voi che siete capaci fate bene a aver le tasche piene e non solo i coglioni...
Che cosa posso dirvi? Andate e fate, tanto ci sarà sempre, lo sapete,
un musico fallito, un pio, un teorete, un Bertoncelli o un prete a sparare cazzate!

Ma s' io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, forse farei lo stesso,
mi piace far canzoni e bere vino, mi piace far casino, poi sono nato fesso
e quindi tiro avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare:
ho tante cose ancora da raccontare per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto!


(Guccini - L'avvelenata)

venerdì 16 luglio 2010

Astenersi persone incapaci di cogliere l'ironia che se no viene fuori un macello

15 motivi per vietare i matrimoni gay in Italia
  1. Essere gay non è naturale. I veri italiani rifiutano ciò che è innaturale, come gli occhiali, le scarpe, il poliestere e l’ aria condizionata.
  2. Il matrimonio gay spingerà le persone ad essere gay, allo stesso modo in cui vedere in giro persone alte fa diventare tutti alti.
  3. Legalizzare il matrimonio gay aprirà la strada a ogni tipo di stile di vita folle. Le persone vorranno sposare i propri animali domestici, perché ovviamente un cane ha una personalità giuridica e i diritti civili per sposarsi, nonché la capacità di dichiararsi consenziente o meno al contratto giuridico.
  4. Il matrimonio eterosessuale esiste da moltissimo tempo e non è mai cambiato minimamente; le donne infatti sono ancora una proprietà del marito, le nozze sono decise dai genitori, il padre ha il diritto di vita e di morte sui figli, i neri non posso sposare i bianchi e il divorzio non esiste.
  5. Il matrimonio eterosessuale perderà valore se sarà permesso anche ai gay di sposarsi. La santità dei sette matrimoni di Liz Taylor verrebbe distrutta.
  6. I matrimoni eterosessuali sono validi perché sono fertili e producono figli. Le coppie gay, come anche quelle sterili e le persone anziane, non devono potersi sposare perché i nostri orfanotrofi sono vuoti e il mondo ha bisogno di più bambini.
  7. Ovviamente i genitori gay tirerebbero su figli gay, proprio come da genitori eterosessuali nascono soltanto figli eterosessuali.
  8. Il matrimonio gay è vietato dalla religione. Dunque in una teocrazia come la nostra i valori di una religione devono essere imposti all’intera nazione. Ecco perché in Italia c’è una sola religione e tutti i bambini devono essere battezzati alla nascita.
  9. I bambini non sarebbero mai sereni ed equilibrati senza un modello maschile e uno femminile a casa. Per questo nella nostra società quando un genitore è da solo, o perché è vedovo o perché è stato lasciato, gli vengono tolti anche i figli.
  10. Il matrimonio gay cambierebbe i fondamenti della nostra società e noi non potremmo mai adattarci alle nuove norme sociali. Proprio come non ci siamo mai adattati alle automobili, al lavoro in fabbrica e all’allungamento della vita media.
  11. Le relazioni gay non sono durature perché i gay per natura sono promiscui. Infatti i mariti etero e le mogli etero non hanno mai relazioni extraconiugali e non divorziano mai.
  12. I bambini cresciuti da una coppia gay verrebbero derisi e discriminati dagli altri coetanei. A differenza di quelli con le orecchie a sventola, quelli con il naso grosso, quelli grassi, quelli effemminati, quelli di colore, quelli con la erre moscia, o quelli troppo bassi che sono accettati da tutti i coetanei e mai presi in giro da nessuno.
  13. Perché la religione cattolica vieta l’atto omosessuale che è considerato peccato, e dunque loro non possono sposarsi ma possono farlo assassini, pedofili, maniaci sessuali, ladri, mafiosi, serial killer, truffatori, mercanti di organi, commercianti di bambini , di schiavi, di pellicce, papponi e chiunque non sia un omosessuale.
  14. Perché il matrimonio omosessuale comporta l’atto omosessuale. Ma la Bibbia considera peccato l’atto omosessuale cosi come la masturbazione, i rapporti sessuali prima del matrimonio e i rapporti sessuali che non hanno il fine di procreare.
  15. Perché verrebbe meno l’antica tradizione calcistica Italiana, dato che di sicuro ci saranno meno calciatori. Infatti si sa che i gay odiano il calcio e porteranno a odiarlo anche ai loro bambini impedendogli quindi di praticare qualsiasi tipo di sport che non sia danza classica, ginnastica ritmica, pattinaggio sul ghiaccio, shopping, manicure, lampada e bolle di sapone. 
(Trovata sul sito http://www.liviacolare.com/)

giovedì 15 luglio 2010

L'importante è rendersene conto

Capetto: - Sciaca! Sciaca! SCIACAAAAAAAAA!
Sciacallo: - Oh.
Capetto: - Non va internet.
Sciacallo: - Hai selezionato la linea dell'ufficio?
Capetto: - Lo faccio sempre.
Sciacallo: - Hai provato a riavviare?
Capetto: - Due volte.
Sciacallo: - Hai collegato il cavo di internet?
Capetto: - No. Sono un coglione.
Sciacallo: - Eh.

Orologi

CollegaG e CollegaD parlano dei loro orologi di famiglia. Poi parlano dei loro orologi e di quanto valgono e del cinturino di coccodrillo pagato uno sproposito.
Il mio orologio costa € 19,90 ed è in pura plastica.
Tanto non avrò figli a cui lasciare i minuti che non ho utilizzato.

mercoledì 14 luglio 2010

Cazzate della Dewi 2

- Hai visto questo film.
- No, non l'ho visto. Lo scarico.
- ?
- ...
- ??
- Ma che hai?
- Cosa vuol dire "mi sento dentro uno scarico"?

Cazzate della Dewi 1

- Metti una pallina di gelato in una tazza di latte nelle mani del tuo capo e ottieni un milkshake.

[culinaria e cattiva]

Black-backed jackal

Sono in uno stato strano da due giorni.
Penso al passato. Non alle persone del mio passato, ma a quello che ho sperato, desiderato, sofferto.
Poi trattengo solo quello che reputo importante per il mio essere e il resto lo chiudo in celle segrete della mia mente, perché non posso distruggerlo.
Trascuro i miei doveri e cerco di trovare posa.
L'unica cosa di cui mi importa è stare bene.
L'unica cosa che voglio è pensare serenamente al mio futuro.
Ci sono stati tanti cambiamenti invisibili in me.
Sono esteriormente uguale.
Interiormente uguale.
Ma mi sento profondamente diverso.

K è morto la sera del 22 maggio, dopo lo spettacolo, senza neppure chiudere gli occhi.
Lo Sciacallo è nato la mattina del 23 maggio, tra le sue braccia, e splendeva il sole.

martedì 13 luglio 2010

Esperienza traumatica

Assistere ad una puntata di Beautiful nella sala d'attesa del dentista.

lunedì 12 luglio 2010

Inverso

Oggi paranoie e nervosismo.
Domani dentista.
Ora scrivo.

domenica 11 luglio 2010

Almeno stai zitto

Vet: - Mi sembri cupo.
Sciacallo: - Sto bene.
Vet: - Sembra che tu ce l'abbia con il mondo. Hai 28 anni, Cristo santo. Ne hai di tempo per incazzarti con il mondo.
Sciacallo: - Ce l'ho con il mondo saltuariamente.
Vet: - ...
Sciacallo: - ...
Vet: - Ti fa male tenerti tutto dentro. Parla, cazzo! Spara quello che ti passa per la testa. Stai sempre in silenzio, possibile?
Sciacallo: - Oggi leggevo che i Masai non sotterrano i loro morti, ma li lasciano in pasto alle iene. Cioè, è una figata, anche io voglio essere lasciato in pasto alle iene una volta morto.
Vet: - Miiinchia, adesso ti do un pugno, almeno stai zitto per un po'.

venerdì 9 luglio 2010

Sciacalli idioti

CollegaL, che da una vita chiede il part-time, è tornata all'attacco.
Approfitta del fatto che i capi non ci sono e si mette a scrivere la lettera.
La lascia in sospeso e si allontana.
Casualmente lo Sciacallo passa dal suo pc e legge.
"Nel caso la richiesta venga nuovamente respinta, la sottoscritta" e poi basta.
Perché resistere alla tentazione?
"Darà fuoco al magazzino e ballerà nuda sulle ceneri ridendo alla luna" completa lo Sciacallo.
- Ma chi ha scritto questa roba?! - chiede CollegaL, di ritorno dal magazzino.
- Boh. Meno male che te ne sei accorta. - risponde lo Sciacallo, che tra l'altro era solo in ufficio in quel momento.

giovedì 8 luglio 2010

Gesù

C'è una prima volta per tutto.
Questa è stata piuttosto traumatica.

Barbapapà inquietanti

CollegaL: - Sai come si chiama il Barbapapà giallo?
Sciaca: - No, come?
CollegaL: - BarbaZoo.
Sciaca: - Eh? BarbaZoccola?

martedì 6 luglio 2010

Scusi, secondo lei conducevo uno stile di vita troppo sano?

Sono andato dal dottore a far finalmente vedere gli esami del sangue.
Nonostante solo l'urato fosse fuori dai valori di mezzo punto percentuale e nonostante sia una costante genetica della mia famiglia, ha fatto quello che fanno i medici prima di ogni altra cosa.
Mi ha messo a dieta.
Ecco quello che non posso assolutamente mangiare:
Molluschi
Acciughe (che mi fanno schifo) e sardine
Fegato, cervella e rognone (ma qualcuno mangia 'sta roba?!)

Quello che devo possibilmente evitare
Carne
Pesce
Legumi
Asparagi, cavolfiori, spinaci
Brodo e minestre di carne
Ravioli, tortellini, ecc.
Insaccati
Pane integrale e cereali integrali
Bevande alcoliche

Quello che posso mangiare
Uova
Latte e derivati
Frutta e succhi
Verdura tranne quella di cui sopra
Pane non integrale
Grassi di condimento (!)
Tè e caffè
Zucchero e dolci (!!)
Acqua non gasata (almeno 1,5 lt al giorno)

Va beh.
Volevo porre al dottore la domanda messa nel titolo.
Comunque sabato vado dal dentista, tanto per non farmi mancare niente. Nell'attesa spero che il mio mal di denti si decida quanto meno ad affievolirsi...

sabato 3 luglio 2010

Aspetto suggerimenti per il titolo...

Anni e anni fa, nella terra di Formigoni, vennero forgiate le gare d'appalto per la fornitura di carta in risme.
Alcune vennero affidate al ConcorrenteA, che sta a S. Marino e non paga l'Iva.
Altre vennero date al ConcorrenteB, che tra l'altro è amico del Capo e quindi da tutti conosciuto come Granpirla.
Le rimanenti vennero affidate al Capo, che più di tutti desidera il denaro.

Tutti furono ingannati.

In gran segreto venne ideata dall'Ente Supremo una gara capace di annullare l'effetto di tutte le altre. Chiunque l'avesse vinta avrebbe avuto il potere sull'intero territorio.
Fu così che Capo, figlio del Vecchio, decise di partecipare, ma venne sconfitto ancora prima di presentare la cauzione provvisoria.
La gara di tutte le gare fu affidata ad altri, e il suo ricordo si perse nella notte dei tempi. Ma non il rosico che lasciò alle sue spalle.

Come tutte le creazioni malvagie, la gara di tutte le gare non poteva appartenere a una ditta per più di 12 mesi, 24 in caso di rinnovo.
Fu così che un povero impiegato, controllando la posta elettronica dell'ufficio un giorno come tanti, non poté resistere al richiamo malvagio di una bustina infuocata, e aprendo la mail trovò il malefico invito.
Allora il Capetto, figlio del Capo, nipote del Vecchio, decise di partecipare.
- Ma non so se abbiamo i requisiti. - tentò il povero impiegato.
- Non importa. Parteciperemo lo stesso. In ogni caso. E vinceremo. E sai una cosa?
- Cosa?
- Sarai tu a occuparti di questa gara.

E il povero impiegato venne gravato dal malvagio compito.
Senza elfi e guerrieri fighi al suo fianco, ma solo con due colleghi sovrappeso e stempiati e una collega terrorizzata dalla prospettiva del viaggio in Calabria questa estate.
C'è però da dire, almeno, che la Vecchia parla come il Gollum.

venerdì 2 luglio 2010

Offertona

L'anno scorso mi scadevano i punti della tim e, dato che con quelle maledette lune non so mai cosa ordinare, ho preso, senza riflettere troppo, un buono vacanze. 2x1 lo chiamano, si va in due e si paga per uno.
Chiedo un preventivo per agosto.
Rispondono decisamente in fretta.
Un'offertona per la Calabria: € 1.270 viaggio escluso.
A disposizione per ulteriori proposte, distinti saluti.

O_O
L'anno scorso ho pagato € 240 per la settimana di Ferragosto. C'è da dire che vado nei posti dimenticati da Dio, ma credo che continuerò a farlo.

A qualcuno serve un buono vacanze su carta A4 per accendere il camino?

giovedì 1 luglio 2010

Di frequente

Mi difendo con la bocca e mi colpevolizzo nel cuore.

mercoledì 30 giugno 2010

Serenata

C'è un grillo che canta sotto la mia finestra.
Ora chiudo gli occhi e lo ascolto.

martedì 29 giugno 2010

Mah?!

http://ummusama.wordpress.com/2010/02/12/si-puo-tenere-in-casa-un-cane/

Questa cosa non la sapevo.
Sinceramente so di essere strano. Io tollero i veli, i  burqa e quant'altro. Non me ne può fregar di meno degli harem, che tanto turbano la coscienza occidentale. Non mi scompongo se passando per strada vedo due che stendono il tappetino e si mettono a picchiare craniate a terra pregando. Non mi interessa sentir parlare arabo fuori dai negozi o nella metropolitana. Sono convinto che tutti abbiano diritto al lavoro e alla casa, indipendentemente dalla razza, dalla religione e dal resto.
Però ecco.
Questa storia dei cani mi fa imbestialire.

Rincoglionito

Punti per la cucitrice: 0 euro, dal magazzino della ditta.
Cucitrice: 0 euro, dal mio cassetto in ufficio.
Jeans: 10 euro e 50, al negozio dei cinesi.

Accorgersi alle 12.30 di avere i pantaloni completamente strappati sul culo e le chiappe al vento, cercare di riparare momentaneamente il danno con la cucitrice, comprare un nuovo paio di pantaloni al volo dai cinesi e poi cambiarsi nel bagno del bar prima di mangiare non ha prezzo.

Per tutto il resto c'è il Signore dei Bordelli.

domenica 27 giugno 2010

Un po' di tutto

Casini in canile.
Non posso parlarne. I recenti guai internettiani mi hanno convinto, ahimè, a misurare le parole.
Casini nel Branco.
Del quale io non faccio più parte. Partecipo a una cena, mi siedo al tavolo con altra gente. Rido, faccio figure di merda, scatto foto. Loro sono in attesa, sulla sinistra. Non mi salutano, passandomi accanto si voltano dall'altra parte. Mi viene da ridere, poi uno di loro si stacca e viene a salutarmi. Ormai non mi stupisco più di niente, quindi se anche lui mi avesse ignorato sarebbe andata bene lo stesso, ma mi ha fatto piacere. Non sono a disagio, ma la serata è noiosa. Sono sempre state così noiose le nostre serate? Mamma mia. Alla fine il maschio alfa e la femmina alfa del Branco (il maschio alfa è ovviamente tornato sui suoi passi) cercano di convincermi a rientrare. Quasi nello stesso momento scopro che un membro del Branco (che tra l'altro fino a due mesi fa credevo essere una cara amica) ha cercato di sputtanarmi con una ragazza che conosco, dicendole che ho mandato in giro mail diffamatorie... la ragazza le ha chiuso la bocca con un bel "non mi interessa, non ne voglio sentir parlare, quello che turba le coscienze è che la ragazza ha 19 anni, la cara amica responsabile del nobile gesto sputtanatorio 39...
Questo comunque mi ha lasciato basito. Il Branco non mi ha mai detto in faccia il motivo della mia condanna, e io ho pensato (e tuttora penso sia così) fossero i contenuti del mio vecchio blog. L'indirizzo del quale è stato probabilmente divulgato a tutta la provincia dalla cara amica (che tra l'altro ha smesso misteriosamente di parlarmi e di incrociare il mio sguardo). Adesso viene fuori una storia di mail diffamatorie, tra l'altro assolutamente falsa.
Va beh non me ne frega un cazzo, come ho già detto sono stufo delle persone che si fanno scudo della propria depressione per giustificare tutto, io non sono depresso e non intendo fingere di esserlo per guadagnare la finta simpatia degli altri. Io sono piuttosto incasinato, preoccupato per alcune cose, ma sostanzialmente felice e con dei progetti da portare avanti.
Il mio blog è il mio diario, fermo su di esso pensieri momentanei, è un mezzo di comunicazione che amo, ma sostanzialmente non è nel podio delle cose più importanti della mia vita.
Comunque se frugare nel web cercando cose di cui accusarmi o inventare storie di giri di mail diffamatori vi fa sentire meglio continuate pure, sono felice di contribuire al vostro benessere psicofisico.

Ho trovato questa citazione e mi sembra rispecchi il mio pensiero al momento, anche se non ho visto il film in questione.
"Questa è la vita, e io sono innamorato di te. E' l'unica cosa di cui sono mai stato sicuro in tutta la mia vita. Sono molto confuso in questo momento e devo risolvere una serie di casini vari, ma non voglio più sprecare la mia vita senza di te. Ok? E secondo me ce la faccio, insomma, voglio farlo, dobbiamo farlo, vero? D'accordo?"

(Tratto dal film "Garden State")

Come al solito è un post ignobile, ma va beh.

venerdì 25 giugno 2010

Con il vuvuzela in culo

Ogni quattro anni c'è un estate in cui tutti gli Italiani si vogliono bene. L'unico momento in cui non esistono fedi politiche e durante il quale si sventola con orgoglio la bandiera tricolore.
Ho ricordi di serate calde, di televisione accese, di suoni di trombette e di clacson suonati fino all'alba senza che nessuno protestasse.
Quest'anno non ci sarà niente di tutto questo. Le bandiere sono state mestamente ritirate, a parte quelle nerazzure che ancora resistono. Gli unici clacson che suonano sono quelli ai semafori.
Speriamo almeno nelle serate calde...

mercoledì 23 giugno 2010

L'ultima cena ovvero un omicidio alle Cinque Terre

Le faceva gli occhi dolci dalla sera precedente. E lei lo trovava simpatico.
- Antipatico? - chiede speranzoso lo Sciacallo.
- Simpatico, Sciaca. Simpatico. - scandisce lei.
Lo Sciacallo non osa ribattere: hanno litigato per tutto il pomeriggio e si è preso pure uno schiaffo pacificatore. Si siede e legge il menù.
Ed ecco che lo squalo si avvicina. Sguardo magnetico, fisico snello e asciutto, modi affabili. Un solo dente in bocca.
Patetico, pensa lo Sciacallo.
Lo squalo con un unico dente comincia a ronzare intorno alla De Winter.
- Allora cosa prendi? - cinguetta.
- Prendo ancora la pasta con il salmone. - risponde lei.
- Va be', faremo un sforzo e prepareremo ancora la pasta con il salmone, solo perché sei tu... - inizia lo squalo.
La pioggia di stronzate viene arginata dallo Sciacallo, che interrompe abbastanza seccamente chiedendo un piatto di pasta al pesto. Lo squalo segna e poi seguita a ignorare la scomoda presenza del canide.
- E' buona la pasta? Hai bisogno di qualcosa? Di dove sei? Quanto rimani? E' l'ultima sera? No... mi mancherai...
Finalmente lo squalo si allontana per accompagnare dei clienti alle loro camere. Lo Sciacallo pensa di poter stare tranquillo, invece prima di allontanarsi l'orrido mostro marino mormora: - Ti dedicherò una cosa che ho scritto io, dopo.
Lo Sciacallo pensa ad un modo veloce per eliminare il rivale.
- Perché hai preso il pesto, che non lo digerisci? - chiede la De Winter.
Lo Sciacallo non digerisce nemmeno alcune creature marine, ma evita di dirlo.
Prima di uscire dal locale lo squalo recita una roba inascoltabile alla De Winter.
- Ti aspetto, torna presto. - sussurra alla fine. - Ah. Vale anche per te. - borbotta disgustato rivolgendo per qualche millesimo di secondo l'attezione sullo Sciacallo.
La mattina dopo lo Sciacallo è quasi felice di lasciare quel luogo di perdizione. Abbandona la De Winter in piazza coi bagagli e va a saldare il debito con il padrone della pensione. Mentre torna, da bravo e ingenuo amante, si ferma a comprare due brioches calde, senza pensare che il punto dove ha abbandonato la ragazza è proprio davanti al ristorante.
Torna indietro e si blocca a metà salita (una delle tante salite). Lo squalo ha trovato l'innocente (?!) De Winter da sola e ci sta provando spudoratamente. L'innocente (?!) nota lo sguardo da sciacallo dello Sciacallo e sta per scoppiare a ridere in faccia al pretendente.
Lo squalo continua a parlare con aria sognante, alla fine degna lo Sciacallo di uno sguardo e gli dice, con schifo, "ciao.
- Io sono lo Sciacallo, comunque. - ringhia il mangiatore di carogne alla carogna.
- Lo so. - risponde con noncuranza lo squalo, continuando poi nell'opera di seduzione.
Per fortuna arriva il pulmino verde ed ecologico e lo Sciacallo costringe la De Winter a salire anche se manca ancora un quarto d'ora alla partenza.
- Ma che voleva quel vecchio bavoso? - chiede poi.
- Niente. Mi ha solo dato il suo numero di telefono. - risponde lei.
Il quarto d'ora è finito e il pulmino si allontana dalla piazza, dai gatti, dalla camera vista mare e dal bigliettino appallottolato con il numero abbandonato con noncuranza in un'aiuola.

Come in un film

E' finalmente rientrato il figlio del capo dal suo stage estero.
Ora lavorerà sempre qui.
Fianco a fianco con il padre.
E' una cosa commovente, sono così belli insieme, sembra un film.
Scemo e più scemo, per esempio.

martedì 22 giugno 2010

L'incontro ovvero "Ti immaginavo diversa, più... mm... più... come lui, insomma."

Milady De Winter: - Qual è stata la prima cosa che hai notato di me?
Dea Eris: - Le tette. Sono arrivate un quarto d'ora prima.

venerdì 18 giugno 2010

Sciacalli alle Cinque Terre

Postare da qui mi è difficile perché Milady De Winter mi sta attaccata come una cozza patella.
Comunque sta andando tutto benissimo. Il viaggio è cominciato alla grande: la De Winter ha perso il treno e io mi sono ritrovato alla stazione di Torino Porta Susa da solo come un pistola. Alla fine è arrivata incazzata nera con il treno che non l'ha aspettata.
Il nostro treno era l'intercity per Salerno. Mentre tutti gli scompartimenti erano mezzi vuoti, il nostro era pieno di salernitani anziani che tornavano in città per le ferie. Fino ad Alessandria non mi sono seduto perché stavano parcheggiando le milleottocentovaligie che avevano al seguito. Quando finalmente ho guadagnato il mio posto, i nostri simpatici compagni di viaggio hanno cominciato a parlare di
a) i figli è meglio farli quando si è giovani
b) i preti pedofili
c) i nuovi sistemi per far ricrescere i capelli sono vaccate
d) non esistono più le mezze stagioni
A Sestri Levante o scendevamo noi o lanciavamo loro dal finestrino.
Saliti sul regionale per La Spezia, Milady De Winter si lancia alla ricerca di un posto senza aspettarmi e finisco miseramente schiacciato dalla porta a scorrimento del treno. La sua giustificazione è stata "sei tu che sei un pistola".
Scesi finalmente alla nostra stazione, nel sottopassaggio semino per strada la busta con il regalo della Dea Eris, della quale mi restano in mano solo i manici. Rido come un coglione per circa tre ore, incapace di fermarmi, mentre la De Winter mi insulta e ripara la busta.
Alla fine ci mettiamo in cammino per la pensione. "Dove si trova?" mi chiede Milady De Winter. Io come al solito sono preparatissimo e rispondo "boh, comunque è qua vicino".
Dopo altre tre ore di camminata in salita con i bagagli e il sole (l'unico sole della giornata) dritto sul cranio, arriviamo alla pensione mentre il nostro rapporto è ormai in crisi a causa di velate minacce di morte della De Winter.
Il padrone della pensione sembra un maniaco sessuale. La tizia che ci accompagna alla camera è semplicemente lobotomizzata e si nutre esclusivamente di gelati.
"Andiamo in spiaggia!" propone la De Winter.
I due sperduti viaggiatori ripercorrono la strada e poi scoprono che non c'è spiaggia ma solo qualche scoglio isolato. Va benissimo. Si gode del rumore del mare con il sottofondo di "Sciaca, vieni qui. Sciaca, mi annoio. Sciaca, senti che bello il rumore del mare. Sciaca c'è un granchio/pesce/gabbiano/paguro. Sciaca, senti che bello il rumore del mare. Sciaca andiamo via. Sciaca lascia stare il granchio/pesce/gabbiano/paguro. Sciaca, senti che bello il rumore del mare."
La sera mangiamo al ristorante del maniaco sessuale con un gatto che ci guardava con gli stessi occhi del Gatto con gli Stivali di Shrek. Ha mangiato circa tre quarti della nostra cena, mentre la tizia lobotomizzata seguitava a nutrirsi di gelati.
Passo la notte sul bordo del letto mentre la gentile pulzella occupa il restante 99,9% e vengo svegliato dagli scrosci dell'acqua.
"Piove." dico.
"MMMgggrMM." risponde lei saggiamente.
Come sempre per svegliare Milady De Winter bisogna avere pazienza, ma soprattutto molto, molto tempo.
Alle 9 riapre un occhio.
"Che ore sono?" biascica.
"Le nove." rispondo.
"Oh. E sei rimasto tutto il giorno in camera ad aspettare me?"
Rimango perplesso a fissarla.
"Tutto il giorno? Ma sono le 9 di mattina." dico.
"Ah. Pensavo fossero le 9 di sera." blatera lei, prima di svenire nuovamente.
A mezzogiorno riusciamo a spostarci a Monterosso (secondo la De Winter MAREROSSO) e ad accaparrarci un pezzo di spiaggia. Non ci sono molte persone: solo noi e qualche pinguino.
Tralasciando le pessime figure di cui parlerà la riviera ligure per i prossimi secoli, visto che ho prosciugato il mare a forza di caderci di faccia e ingoiare litri di acqua salata, sono riuscito a bruciarmi un fianco in circa undici secondi di sole (durante i quali io mi ero addormentato sulla comodissima spiaggia di pietre acuminate).
Ora chiudo che la cozza patella si sta alterando.
[P.S. Questo post è chiaramente ironico, questi giorni sono stati stupendi e il posto è incantevole. Per realizzare questo post nessuna cozza patella è stata maltrattata.]
Edit: Per leggere il post senza alzarsi dal letto, Milady De Winter ha inclinato il computer, che le sfuggito di mano finendo dritto sulla fronte dello Sciacallo che ingenuamente le stava accanto.

mercoledì 16 giugno 2010

Indovinate

A chi è venuto il raffreddore la sera prima di partire?
Detto ciò.

Milady De Winter e lo Sciacallo partono per tre giorni e mezzo di mare.
Ora è meglio che lo Sciacallo finisca di preparare il suo bagaglio, parte del quale è costituita dal regalo di compleanno della Dea Eris, in ritardo di un solo trimestre.

Sdo balissibo, ma come ci si fa ad ammalare nel giro di una mezz'ora e ridursi in questo stato?
E' il mio capo che me la gufa.

A proposito, oggi ho chiamato in ufficio per sentire le novità.
Lunedì mattina il dialogo è stato il seguente.
Ore 9.00
Capo: - Ma dello Sciacallo sapete qualcosa?
CollegaD: - Sì, sappiamo che è in ferie.
Capo: - Oh. Mi sembrava fosse in ferie la settimana scorsa.
CollegaD: - Se era in ufficio, evidentemente non era in ferie.

Inoltre, l'Omino Del Programma Nuovo Che Non Ride Mai ha toppato un'altra volta e in ufficio sono volati coltelli fra lui, il Capo e il CollegaD.
Sono alquanto turbato dalla prospettiva di rientrare in ufficio lunedì.

martedì 15 giugno 2010

Sciacalli in ferie

Da ieri lo Sciacallo è in ferie. Per una settimana.
Venerdì sera ha notato che il tempo cominciava a peggiorare.
Sabato gli si è rotto un dente.
Domenica il genitore gli ha annunciato che aveva già previsto una serie di lavori inutili da fargli fare durante le ferie.
Lunedì si è svegliato inverso e ha dovuto lavare tutti i piatti presenti in casa, pentole, sottobicchieri, bicchieri per tutti i vari tipi di liquori al mondo, roba stipata da una vita che potrebbe avere l'unica utilità di venire sfracellata contro al muro durante una crisi isterica dello Sciacallo. Poi è andato dal dottore a portare i risultati delle analisi del sangue, ma il dottore non c'era, quindi è tornato a casa e ha trovato il genitore che scrutava un piatto appena lavato chiedendo: "Ma in questo piatto cosa si mette?" Nessuno, neanche il produttore, lo sa, questo è il problema.
Martedì, che poi è oggi, ha accompagnato Donna Granata, ancora in crisi per la sconfitta del Torino e il pareggio dell'Italia, a comprare un computer nuovo, nel frattempo ha subito l'ira funesta di Milady De Winter furiosa contro Dio e contro gli uomini.
Domani è mercoledì e lo Sciacallo pensa che rimarrà nascosto nel suo ciuffo di cespugli secchi sperando che passi in fretta.
Giovedì sarà un altro giorno e partirà.
Si suppone per Lourdes.

lunedì 14 giugno 2010

Rimedi

Sciacallo: - Hic! Hic! Hic! Hic! Hic!
Milady De Winter: - Pronto?
S: - DeWi, fammi "buh".
MDW: - Buh.
S: - Mi è venuto un singhiozzo tremendo e non riesco a farmelo passare. Fammi paura.
MDW: - ...
S: - ...
MDW: - Sciaca, oggi ti ho tradito.
S: - EH?!
MDW: - Ti sei spaventato?
S: - Sì.
MDW: - Ti è passato?
S: - Sì.
MDW: - Buonanotte.

sabato 12 giugno 2010

Il Branco disperso

La Dea Eris ha detto proprio l'altro giorno allo Sciacallo che deve smetterla di pensare a questa storia del Branco.
Lo Sciacallo ha annuito, in fondo gli dei hanno sempre ragione, e si è messo a pensare ad altro.
Siccome non ha voglia di pensare sempre e solo ai problemi, lo Sciacallo si è messo a pensare che è in ferie per una settimana, che gli pagheranno la quattordicesima, che andrà alle Cinque Terre con Milady De Winter, che sta bene e se ne frega di quelli che non sopportano le persone che stanno bene e lo vorrebbero triste e depresso oppure incazzato e ringhiante.
Lo Sciacallo non ha pensato al Branco finché la femmina alfa del Branco, nonché sorella dello Sciacallo, gli ha ricordato che la colpa di ogni disgrazia capitata ultimamente al Branco è proprio sua, dello Sciacallo, noto terrorista.
Lo Sciacallo ha chinato il capo e ha chiesto perdono con la buffa formula "me ne sbatto le palle".
Che non è proprio vero ma deve mantenere la sua fama di canide duro e senza ripensamenti.
Ieri sera lo Sciacallo è uscito con Donna Granata, con la condizione che non si parlasse del Branco. Dopo aver ascoltato Donna Granata dire al cellulare che lampeggiava per una chiamata non risposta "fatti i cazzi tuoi" e aver ricevuto messaggi da Milady De Winter che lo accusava di essere un ubriacone nullafacente, lo Sciacallo ha recuperato la femmina alfa del Branco ed è tornato a casa.
Oggi il maschio alfa del Branco manda un messaggio a tutti, Sciacallo compreso.
Il Branco è ufficialmente sciolto, il maschio alfa vaga nomade per le pianure e i componenti rimasti si guardano intorno senza sapere cosa fare, nell'attesa che arrivi un nuovo maschio alfa. Per ora stanno cercando di convincere il maschio alfa precedente a tornare. Allo Sciacallo, invece, hanno chiesto di restituire solo la cassa, che di lui si può fare anche a meno.
Lo Sciacallo osserva queste cose dal suo ciuffo di cespugli secchi, al margine della savana, e pensa che comincia davvero a non fregargliene più niente.

giovedì 10 giugno 2010

Voglia di lavorare 2

CollegaL: - Ma la biblioteca dove lavora tua sorella è aperta il sabato?
Sciacallo: - Sì, la mattina. Leggono anche le favole, se vuoi portare tua figlia.
CollegaD: - Qui in ufficio le favole ce le raccontano tutti i giorni.
S: - Mi è venuto mal di testa.
CD: - Questo programma nuovo mi sta facendo impazzire.
CL: - Ma l'hai sentito il pazzo fascista al bar dei cinesi?
S: - Aspetta, sto facendo una gara e sono fuori dal base d'asta.
CD: - Secondo me il Capo è microdotato.

Voglia di lavorare

Capo: - Sciaca, chiama questo nostro concorrente. Fingi di lavorare per il Comune di Piacenza e chiedi informazioni.
Sciacallo: - Io?! E cosa dico?
Capo: - Non lo so, inventati qualcosa. Io ti presto il cellulare.
S: - Ma... CollegaD, fai tu la chiamata?
CollegaD: - Scordatelo.
S: - CollegaL?
CollegaL: - No, che poi mi viene da ridere.
S: - Mio Dio.
CL: - E non hai nemmeno l'accento piacentino.
S: - Giusto. Come dicono "Piacenza" i piacentini?
CD: - Secondo me con la "r" rotolante.
CL: - Quale "r"?! In Piacenza non c'è nessuna "r"!
CD: - Ah già.
S: - Zitti! Mi confondete.
CL: - E se ti chiede un numero di telefono di riferimento?
CD: - CollegaL, così peggiori la situazione. Sciaca, cerca un numero del Comune di Piacenza, va'.
S: - Vi odio.
CL: - Dai chiama, così te lo levi.
S: - Senti, non li chiamo e vaffanculo.
CL: - Oh.
CD: - Mi è andato in palla il pc un'altra volta.
S: - Ma non doveva richiamare l'Omino Del Programma Nuovo Che Non Ride Mai?
CD: - Sì, ma figurati.
CL: - Su facebook hanno messo la foto di me e mio fratello da piccoli!
S: - Vediamo. Eri uguale a come sei adesso.
CL: - E' un complimento?
CD: - Sciaca, ma fra te e tua sorella quanti anni ci sono?
S: - Nove.
CD: - Ma dai. Sembra più giovane.
S: - Ogni tanto pensano che sia più giovane di me.
CD: - Anche a me lo dicono, e io sono il più giovane di quattro fratelli.
CL: - Dai, però è vero che i tuoi fratelli sembrano più giovani.
CD: - CollegaL, dovevi per forza venire qui stamattina? Non potevi andare a battere?
CL: - Ci avrei guadagnato in tutti i sensi.
S: - Questa vita mi uccide.

mercoledì 9 giugno 2010

Il ruggito del genio

- Sono andati a fare la consegna e hanno lasciato qui queste cartucce, anche queste andavano consegnate in piazza LeoPardo Da Vinci.

[CollegaL ha chiaramente bisogno di ferie.]

La lista per il mare

- Ho fatto la lista delle cose da portare al mare.
- La lista? Ma stiamo via tre giorni...
- La vuoi sentire?
- Sentiamo.

6 ore dopo

- Non so, forse ho dimenticato qualcosa. Vuoi che te la rilegga? Pronto? Ci sei ancora?

Intercettazioni

Non sono più entrato nel mio vecchio blog da quando è successo quello che è successo.
L'ho chiuso come poi ho chiuso con quello che qui chiamerò il Branco.
Ero già scocciato per diverse cose e il fatto che praticamente tutto l'hinterland milanese fosse improvvisamente a conoscenza dei miei post, nei quali tra l'altro parlavo anche di persone a me care e dei loro problemi, mi ha lasciato l'amaro in bocca, convincendomi che era ora di allontanarmi dal Branco.
Tenevo molto al mio sito, molto più di quanto si possa pensare. Non era praticamente visitato da nessuno, ma me ne importava sempre meno, era il mio rifugio e in esso riversavo le mie emozioni del momento.
Mi è stato detto, anche da persone che mi vogliono bene, che devo smetterla di utilizzare questa forma di comunicazione, che il diario si tiene chiuso nel cassetto e non pubblico sul web. Mi è stato detto che la colpa è mia, e va beh. Forse è vero, ma l'unica cosa che mi è rimasta da questa esperienza è una grande nostalgia del mio vecchio blog.
Probabilmente quando avrò la forza di rimetterci mano - per ora è escluso - riverserò tutti i post su questo nuovo blog, mettendoli privati, tanto per dare continuità alla cosa e non rinnoverò il contratto con aruba.
Come ho detto, avevo già deciso di lasciare il Branco quando è successo il patatrac.
Con la differenza che invece che andarmene normalmente, ho dato l'impressione di essermene andato con la coda tra le gambe, che può anche essere vero. Sicuramente me ne sono andato da perdente.
E addosso mi è rimasta una gran brutta sensazione, che non riesco a debellare. Stasera ho incrociato i loschi figuri artefici della distruttiva lettura, grazie a uno sveglione che li ha invitati nonostante fosse al corrente della storia. "Così al massimo chiarite", in realtà ho scoperto che mi hanno tolto il saluto. Io li ho salutati, ma poi sono rimasto in ansia tutta sera, con una gran voglia di andarmene. Tornare nel Branco è escluso, anche se io sono un mangiatore di carogne e di carogne lì ce ne sono in abbondanza.
Sto male solo al pensiero di rivedere ancora le loro facce.
Dopo due anni di Branco, mi è rimasto solo un gran senso di colpa - grazie - e una ancora più grande delusione. Delusione perché invece di chiarire - anche se nemmeno io ho una gran voglia di farlo - si preferisce evitare di salutare. Delusione perché il Branco era nato con l'idea di essere un luogo dove scrivere liberamente e il mio risultato è stato quello di chiudere il luogo dove scrivevo liberamente. Delusione perché nessuno mi ha chiesto di tornare, però mi hanno chiesto di restituire i soldi della cassa, che tenevo io - sono 35 euro. Delusione per i dubbi e le domande e le certezze di cui neppure ho voglia di parlare.
E ora ho la fissazione di non scrivere cose troppo dettagliate, nomi o nick conosciuti, per non farmi inseguire anche qui. Eppure non voglio smettere.
E dopo tutto questo discorso inutile, concludo dicendo che settimana prossima andrò al mare con Milady De Winter e andremo anche a trovare la Dea Eris e quindi del resto mi importa poco e nulla, le brutte facce si dimenticano in fretta.

martedì 8 giugno 2010

Devono essere stati gli occhiali da sole

Stamattina arrivo alla solita via che percorro da quasi quattro anni, vicina all'ufficio e regolarmente bloccata dal camion che raccoglie spazzatura, con gli omini della spazzatura che trascinano sacchi e bidoni con la stessa vitalità di un impala in avanzato stato di decomposizione, mi fermo all'angolo della strada aspettando che si muovano e mi lascino passare. Dietro il camion si forma la coda delle auto che devono passare, in direzione opposta alla mia. La strada è stretta e il camion la occupa interamente. Gli omini della spazzatura finiscono il loro duro lavoro, alcuni escono dal bar muniti di brioches e bottigliette d'acqua con cui rifocillano gli altri omini. Intanto, dietro alla coda di macchine che pazientemente aspettano di passare, è comparsa una punto rossa che non fa altro che sfanalare e accecare tutti i milanesi nel raggio di sei chilometri quadrati, tranne gli omini della spazzatura che non si accorgono di nulla e continuano a spartirsi i viveri. Finalmente si riparte, la punto sfanalante è praticamente in mezzo alla strada a cavallo fra le due corsie. Alla guida c'è una pazza con gli occhiali a mosca (nessuna traccia di sole questa mattina, ma con tutta la luce che ha fatto lei abbiamo ormai su Alpha Centauri ci invidiano), io le passo di fianco e lei, con gesto da signora, agita la mano come a dire che-cazzo-stai-facendo.
Non contenta, abbassa anche il finestrino e mi urla: "Ma dove vai che di qui non puoi passare?! Hai bloccato tutti!"
Tralasciando il velato consiglio di ripetere l'esame di teoria dell'esame per la patente alla gentile pazza dall'abbagliante facile, mi chiedo come abbia fatto a vedere la mia C1 rossa e non l'immenso e puzzoso camion della spazzatura color verde acido, con tutti gli omini sparsi completi di brioche, sacco dei rifiuti e divisa giallo evidenziatore.

Modificando

Ho modificato un po' il profilo di questo strambo blog.
Lo sciacallo è un animale che mi affascina. In realtà pensavo di mettere Coyote come nick, ma assomiglia troppo ad un'altra parola e avrei scatenato l'ilarità e gli insulti di Milady De Winter e della Dea Eris.
Che tra l'altro sembra si divertano molto a insultarmi, dev'essere terapeutico.
Potrei aprire un'attività.

sabato 5 giugno 2010

Dialoghi d'amore

- Deficiente, stai zitta un attimo.
- Vaffanculo.

martedì 1 giugno 2010

Succhiasangue

- Non guardare il sangue che esce. - mi ha detto ieri la tizia con gli occhi azzurri che mi ha fatto il prelievo.
- Non mi fa impressione. - ho risposto.
In ogni caso preferivo il mio sangue al suo trucco.
Una puntura e via, non senti niente, resta solo un piccolo livido.
Poi capita che il tuo collega più giovane, che normalmente lavora dalle 6 alle 20 con una pausa di mezz'ora, decida che sia ora di andarsene e trova lavoro, da un giorno all'altro, e dà le dimissioni, da un giorno all'altro.
E il tuo capo, che di anno in anno si fa più viscido e più ricco, che prima tesseva le lodi del giovane dipendente, decida che è una persona che va punita e che non merita niente, nemmeno l'ultimo stipendio, del quale non si sa come annullare il bonifico fatto ma si troverà il modo.
Gli operai al bar ridono fino alle lacrime per la notizia del pestaggio di una coppia di "ricchioni di merda" alle Colonne di S. Lorenzo.
Non guardare il sangue che esce.
Una puntura e via, non senti niente, resta solo un piccolo livido.

giovedì 27 maggio 2010

Confessioni al telefono

- Sa, è che noi siamo onesti con i clienti e quando ci sono dei problemi avvertiamo subito.
- Oh, mio Dio. Onesti? Noi?
- Ho dovuto dirglielo. Era un cliente...
- Lascia stare. Mi giro. Anzi, vado in magazzino. Non voglio vedere quando sarai fulminata.

Dopo questa ricovereranno la psicologa

- Oggi ho fatto il test di Rorschach.
- Davvero? E cosa ti sembravano le macchie?
- Mah. Una la testa di un drago. Un'altra le mestruazioni.

domenica 23 maggio 2010

Capita

Capita a volte di tornare da uno spettacolo che è costato crisi di nervi e morte di progetti a cui tenevi, in piena notte, ricambiando le clacsonate di tifosi euforici, in un rigurgito di fede nerazzurra. Capita di fermarsi in un locale, nel locale dove tutto è nato e tutto è morto, e bere una birra con i pochi che ti sono ancora rimasti amici, che ti mancheranno molto, ma questo non cambia le cose, non puoi restare. Capita di osservare la persona che ami e trovarla splendida mentre si diverte, mentre scherza insieme con i tuoi amici, e trovare splendido il fatto di averla al tuo fianco in questo momento. Capita che ti senti addosso la stanchezza del mondo, anche se le gambe non tremano più e il cuore è più leggero ora che tutto è finito. Capita di riportare a casa le persone che avevi in auto e poi di guidare nella notte verso l'albergo che hai prenotato il giorno prima, dove sono tutti molto gentili e sorridono anche all'una di notte. Capita di trovarsi in una camera oscenamente calda ma confortevole e pulita, di litigare con gli asciugamani del bagno che ti travolgono come se avessero vita propria, di abbandonare il proposito di ubriacarsi con lo spumante del minibar visto il minaccioso listino prezzi che troneggia sulla scrivania. Capita di non riuscire a dormire e di stupirsi che sia così bello rimanere svegli ad ascoltare il canto degli uccelli molto prima del sorgere del sole, anche se le coperte improvvisamente scompaiono e accanto a te non c'è più una persona ma un bozzolo che risucchia anche l'ultimo angolo di lenzuolo che cerchi di recuperare. Capita di aver puntato la sveglia del cellulare alle sette, visto che il treno è alle 9.42 è immagini che la preparazione sia lunga e laboriosa. Capita che la sveglia suoni e che un braccio emerga dal bozzolo e afferri con decisione la cornetta del telefono fisso, mentre tu, perplesso, cerchi di spiegare che non è il telefono ma la sveglia del cellulare, specificando giallo che non si sa mai. Capita che tre secondi dopo detto cellulare giallo ti arrivi il mezzo agli occhi. Capita di passare un'ora e un quarto a cercare di svolgere il bozzolo e rianimare la persona all'interno, che comincia a riprendere conoscenza verso le 8.20, quando si volta infastidita dalla parte opposta. Capita di fare la doccia insieme e di essere pronti circa mezz'ora prima dell'altra persona, che quasi fonde l'asciugacapelli e di chiedersi come mai le donne quando entrano in un bagno sembrano risucchiate in una dimensione parallela dove il tempo si ferma e tutto il resto perde improvvisamente senso. Capita di rinunciare alla colazione in albergo e di optare per un bar nel centro di una cittadina con le vie strette che sanno un po' di storia e un po' di Promessi Sposi, i capitoli sulla peste, a giudicare da quello che si vede in giro. Capita di gironzolare in auto a vuoto, visto che il treno delle 9.42 è un lontano ricordo e quello delle 10.42 è stato soppresso, e di raccontare stronzate e di guidare male come mai prima d'ora a causa del sonno e dell'improvvisa assenza di tutto il nervosismo che ti ha torturato nell'ultima settimana. Capita che alle 11.42, mentre il treno si allontana e ti trovi improvvisamente solo ti venga il magone, e che ti passi solo quando la persona fuoriuscita dal bozzolo e arrivata puntualmente a Torino ti racconta che è andato tutto bene, a parte quella mezz'ora impiegata a vagare per la stazione di Porta Susa insieme a mandrie di interisti stanchi e felici, tutti alla ricerca di un'uscita apparentemente scomparsa.
Capita di essere felici e di pensare che il resto, in fondo, non conta poi molto.

giovedì 20 maggio 2010

Guarda che figata

C'ho il blog nuovo.
E anche un notevole giramento di palle.
Come inizio non c'è male.