martedì 8 giugno 2010

Devono essere stati gli occhiali da sole

Stamattina arrivo alla solita via che percorro da quasi quattro anni, vicina all'ufficio e regolarmente bloccata dal camion che raccoglie spazzatura, con gli omini della spazzatura che trascinano sacchi e bidoni con la stessa vitalità di un impala in avanzato stato di decomposizione, mi fermo all'angolo della strada aspettando che si muovano e mi lascino passare. Dietro il camion si forma la coda delle auto che devono passare, in direzione opposta alla mia. La strada è stretta e il camion la occupa interamente. Gli omini della spazzatura finiscono il loro duro lavoro, alcuni escono dal bar muniti di brioches e bottigliette d'acqua con cui rifocillano gli altri omini. Intanto, dietro alla coda di macchine che pazientemente aspettano di passare, è comparsa una punto rossa che non fa altro che sfanalare e accecare tutti i milanesi nel raggio di sei chilometri quadrati, tranne gli omini della spazzatura che non si accorgono di nulla e continuano a spartirsi i viveri. Finalmente si riparte, la punto sfanalante è praticamente in mezzo alla strada a cavallo fra le due corsie. Alla guida c'è una pazza con gli occhiali a mosca (nessuna traccia di sole questa mattina, ma con tutta la luce che ha fatto lei abbiamo ormai su Alpha Centauri ci invidiano), io le passo di fianco e lei, con gesto da signora, agita la mano come a dire che-cazzo-stai-facendo.
Non contenta, abbassa anche il finestrino e mi urla: "Ma dove vai che di qui non puoi passare?! Hai bloccato tutti!"
Tralasciando il velato consiglio di ripetere l'esame di teoria dell'esame per la patente alla gentile pazza dall'abbagliante facile, mi chiedo come abbia fatto a vedere la mia C1 rossa e non l'immenso e puzzoso camion della spazzatura color verde acido, con tutti gli omini sparsi completi di brioche, sacco dei rifiuti e divisa giallo evidenziatore.

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