Le faceva gli occhi dolci dalla sera precedente. E lei lo trovava simpatico.
- Antipatico? - chiede speranzoso lo Sciacallo.
- Simpatico, Sciaca. Simpatico. - scandisce lei.
Lo Sciacallo non osa ribattere: hanno litigato per tutto il pomeriggio e si è preso pure uno schiaffo pacificatore. Si siede e legge il menù.
Ed ecco che lo squalo si avvicina. Sguardo magnetico, fisico snello e asciutto, modi affabili. Un solo dente in bocca.
Patetico, pensa lo Sciacallo.
Lo squalo con un unico dente comincia a ronzare intorno alla De Winter.
- Allora cosa prendi? - cinguetta.
- Prendo ancora la pasta con il salmone. - risponde lei.
- Va be', faremo un sforzo e prepareremo ancora la pasta con il salmone, solo perché sei tu... - inizia lo squalo.
La pioggia di stronzate viene arginata dallo Sciacallo, che interrompe abbastanza seccamente chiedendo un piatto di pasta al pesto. Lo squalo segna e poi seguita a ignorare la scomoda presenza del canide.
- E' buona la pasta? Hai bisogno di qualcosa? Di dove sei? Quanto rimani? E' l'ultima sera? No... mi mancherai...
Finalmente lo squalo si allontana per accompagnare dei clienti alle loro camere. Lo Sciacallo pensa di poter stare tranquillo, invece prima di allontanarsi l'orrido mostro marino mormora: - Ti dedicherò una cosa che ho scritto io, dopo.
Lo Sciacallo pensa ad un modo veloce per eliminare il rivale.
- Perché hai preso il pesto, che non lo digerisci? - chiede la De Winter.
Lo Sciacallo non digerisce nemmeno alcune creature marine, ma evita di dirlo.
Prima di uscire dal locale lo squalo recita una roba inascoltabile alla De Winter.
- Ti aspetto, torna presto. - sussurra alla fine. - Ah. Vale anche per te. - borbotta disgustato rivolgendo per qualche millesimo di secondo l'attezione sullo Sciacallo.
La mattina dopo lo Sciacallo è quasi felice di lasciare quel luogo di perdizione. Abbandona la De Winter in piazza coi bagagli e va a saldare il debito con il padrone della pensione. Mentre torna, da bravo e ingenuo amante, si ferma a comprare due brioches calde, senza pensare che il punto dove ha abbandonato la ragazza è proprio davanti al ristorante.
Torna indietro e si blocca a metà salita (una delle tante salite). Lo squalo ha trovato l'innocente (?!) De Winter da sola e ci sta provando spudoratamente. L'innocente (?!) nota lo sguardo da sciacallo dello Sciacallo e sta per scoppiare a ridere in faccia al pretendente.
Lo squalo continua a parlare con aria sognante, alla fine degna lo Sciacallo di uno sguardo e gli dice, con schifo, "ciao.
- Io sono lo Sciacallo, comunque. - ringhia il mangiatore di carogne alla carogna.
- Lo so. - risponde con noncuranza lo squalo, continuando poi nell'opera di seduzione.
Per fortuna arriva il pulmino verde ed ecologico e lo Sciacallo costringe la De Winter a salire anche se manca ancora un quarto d'ora alla partenza.
- Ma che voleva quel vecchio bavoso? - chiede poi.
- Niente. Mi ha solo dato il suo numero di telefono. - risponde lei.
Il quarto d'ora è finito e il pulmino si allontana dalla piazza, dai gatti, dalla camera vista mare e dal bigliettino appallottolato con il numero abbandonato con noncuranza in un'aiuola.
1 commento:
*ride fino ad avere le lacrime agli occhi*
Sei unico :D
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